Fake news, tentativi in corso

Un primo (tentativo) di far fronte al dilagante quanto preoccupante fenomeno delle fake news, arriva direttamente da Facebook. Il social di Mark Zuckerberg infatti ha intrapreso una prima iniziativa per far fronte a questo fenomeno. In buona sostanza quello che avverrà e vale soprattutto per chi amministra le pagine sui social, è l’impossibilità di modificare i titoli quando viene condivisa una notizia.

In questo modo, coloro che spesso diffondono notizie false o fake news o notizie create ad hoc per attirare click non possono più agire su notizie pubblicate da magazine e riviste online, nel momento in cui le condividono.

Tutto questo per far fronte al diffondersi di notizie create ad hoc che contribuiscono al costituirsi di una realtà complicata e difficile da decifrare, per chi magari non avendo tutti gli strumenti a disposizione, finisce per non distinguere il vero dal falso.

Questo è quanto indicato Alex Hardiman Product Manager di Facebook, sul blog ufficiale delle società. Una comunicazione diretta ma soprattutto studiata per rispondere alle tante critiche piovute addosso alla società fondata da Zuckerberg soprattutto in occasione delle elezioni di Trump, quando venne accusato di aver favorito i risultati elettorali con una comunicazione mirata.

È un importante passo avanti in una realtà molto frastagliata, in cui la facilità di accesso e creazione di contenuti ha contribuito in larga misura alla realizzazione di contenuti falsi o forse al limite del legittimo. Una condizione divenuta in poco tempo un problema a cui si è dovuto porre rimedio. Speriamo in un miglioramento di tutto il bacino di contenuti online, che transitano attraverso i social e diventano fonte di informazione: non sempre è possibile infatti distinguere le notizie fake dalla verità, ma verificare le fonti, gli autori e i siti o i blog che diffondono determinate notizie è un buon esercizio.

È utile in virtù proprio di una necessità sempre più urgente di notizie che non possono trascendere dalla realtà né dare adito a false illusioni e sulla base di questo mettere in discussione la realtà stessa delle cose.